Miki Biasion è stato il primo e unico pilota italiano a salire per due volte sul più alto gradino del podio nel Campionato del Mondo di Rally
La sua fama lo precede.
Miki Biasion è sicuramente uno dei personaggi più rappresentativi di Bassano per il mondo dello sport. La sua carriera è costellata di corse, trofei e record. Primo e unico pilota italiano a vincere il Campionato del Mondo di Rally. Primo pilota a vincere con una vettura di Gruppo A nel Campionato del Mondo Rally, in occasione del 55° Rally di Montecarlo nel 1987. Primo e unico pilota italiano a vincere il Safari Rally, nonché primo pilota a portare al successo nella gara africana una vettura italiana, la Lancia Delta Integrale. Record di vittorie (condiviso con Didier Auriol e Gilles Panizzi) nel Rally di Sanremo valido per il Campionato del Mondo grazie ai tre successi conseguiti tra il 1987 e il 1989.
La velocità è nel suo Dna, tanto che se non fosse diventato un campione nelle quattro ruote avrebbe potuto primeggiare anche nello sci. Infatti, a 16 anni si laurea campione italiano di questa disciplina. Tuttavia, il suo sogno sono le corse automobilistiche.
Inizia con il motocross e diventa campione del Triveneto e vicecampione cadetti. Pochi mesi dopo passa al rally. A vent’anni acquista la sua prima automobile, una Opel Kadett GTE, economica, affidabile e veloce. Miki ottiene ottimi risultati, così tre anni più tardi la filiale italiana di General Motors gli offre il primo contratto come pilota ufficiale Opel. È l’occasione tanto attesa, Biasion passa dal dilettantismo ai professionisti alla guida dell’Opel Ascona 400. Il pilota bassanese continua a farsi notare e nel 1983 passa alla Lancia, con la quale conquista il titolo di campione italiano ed europeo. Ancora gare, ancora ottimi piazzamenti e il primato del mondo sfiorato nel 1987.
Infine, arriva il biennio che legherà per sempre il nome di Miki Biasion alla storia di questo sport.
1988 e 1989: il pilota bassanese guida una Lancia Delta Integrale e conquista per due anni consecutivi il titolo di Campione del Mondo di Rally, vincendo in entrambi i casi anche il leggendario Safari Rally in Kenya. È l’apoteosi, il coronamento di un sogno iniziato da bambino e di 10 anni di carriera che lo hanno visto corsa dopo corsa giungere alla vetta del rallysmo mondiale.
I numeri del successo di Miki Biasion si trovano nelle pagine degli almanacchi o su Wikipedia. Tuttavia, la caratteristica più importante per affermarsi campione, in qualsiasi ambito della vita, è la determinazione di arrivare in vetta. Al di là del talento, è la volontà, l’ostinazione, a fare la differenza. Nella figura del pilota bassanese questa qualità è granitica e lo accompagnerà per tutta la sua carriera.
A dimostrazione di questo, c’è un breve aneddoto che risale ai primi anni di attività.
Siamo nel novembre del 1978. In quel periodo nell’Altopiano di Asiago si correvano i rally clandestini. Un giorno, un compagno di scuola, tale Tiziano Siviero che diventerà successivamente il copilota di una vita, lo invita a partecipare a una di quelle corse. Il giovane Biasion accetta di buon grado e si presenta alla partenza con la Renault 5 di sua madre. Ritornerà a casa diverse ore più tardi, quando ormai è l’alba, a piedi.
Durante una delle prove speciali, all’uscita da una curva, Biasion si ritrova la vettura in testacoda di un altro concorrente. Nel tentativo di schivarla Miki finisce in un burrone, distruggendo la piccola utilitaria francese.
Questo è il suo esordio nel mondo delle corse.
Alcuni avrebbero probabilmente gettato la spugna. Ma lui no!