fbpx

In villa Ca’ Erizzo si trova il museo dedicato a Ernest Hemingway, lo scrittore americano che ha soggiornato a Bassano del Grappa nella fase conclusiva della prima guerra mondiale

Bassano del Grappa non si è chiamata sempre così. All’inizio era Bassano Veneto. Ha cambiato nome nel 1928, per onorare la città veneta teatro della resistenza italiana nella fase conclusiva della prima guerra mondiale.

Siamo a cavallo tra il 1917 e il 1918. Bassano diventa l’epicentro della resistenza italiana contro i ripetuti tentativi dell’esercito austro-ungarico di sfondare il fronte. Gli invasori erano a pochi chilometri dalla città, sul Monte Grappa, nella Valsugana e sui rilievi a sud dell’Altopiano di Asiago. A Bassano si riversano migliaia e migliaia di soldati diretti al fronte, compatrioti e militari alleati.

Molti furono i morti e i feriti. Negli anni, la città ha celebrato i suoi eroi. 23.000 soldati sono sepolti nell’ossario del Grappa ed oltre 5.000 nell’ossario cittadino. Il principale parco di Bassano è dedicato ai “ragazzi del ‘99”, l’ultima classe di leva della prima guerra mondiale, chiamata a seguito della disfatta di Caporetto e che segnò in maniera decisiva la sorte del conflitto.

Tra i vari monumenti, musei e mostre dedicate alla storia della Grande Guerra, a Bassano del Grappa c’è un museo unico nel suo genere. Si trova in una splendida villa del ‘400, villa Ca’ Erizzo, situata lungo la sponda occidentale del fiume Brenta. All’interno di cinque sale si trovano 58 pannelli, diverse fotografie d’epoca, testimonianze e notizie storiche sul conflitto.

Ma oltre a raccontare quanto accaduto in quel periodo, il museo ha una peculiarità.

Nei mesi “caldi” della guerra a Bassano, oltre ai soldati italiani, si trova anche la compagine alleata. Gli americani sono di stanza in città e in villa Ca’ Erizzo ha la propria sede la sezione I dell’American Red Cross, la croce rossa statunitense. Come autista volontario c’è un ragazzo di 19 anni, dal carattere inquieto e lo spirito avventuriero. Si trova nella croce rossa perché è stato scartato alla visita di leva. Si chiama Ernest Hemingway.

Lo scrittore è appena all’inizio di un lungo peregrinare che lo porterà in giro per il mondo. Tuttavia, l’incontro con Bassano del Grappa e il territorio veneto lo segna profondamente, tanto da diventare il protagonista di uno dei suoi capolavori, “Addio alle armi”. A distanza di trent’anni dalla prima guerra mondiale, Hemingway torna in Veneto e scrive e “Al di là dal fiume e tra gli alberi” dove il famoso passo, “Vorrei essere seppellito lassù, lungo il Brenta, dove sorgevano le grandi ville coi prati, giardini, platani, cipressi” diventa storia.

Villa Ca’ Erizzo racconta non solo la Grande Guerra, ma anche un personaggio illustre che per alcuni mesi ha soggiornato lungo le rive della Brenta. Il museo lo ricorda con fotografie, documenti originali, opere editoriali, riviste storiche che raccontano la sua vita e la sua vocazione per la scrittura e per l’avventura.

Write A Comment

Pin It