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Il ciclista Giovanni Battaglin è stato protagonista di tante corse negli anni ‘70/80: memorabile la doppietta Giro-Vuelta nel 1981

Ottimo scalatore, buon passista, bravo nelle volate ristrette, “uno scattista che faceva male e al quale non bisognava rispondere per non rimanere secchi sui pedali”: questo è il ritratto che il francese Hinault ha fatto di Giovanni Battaglin, ciclista marosticense che ha messo a segno un’impresa destinata a rimanere nella storia.

È il 1981 e all’età di trent’anni Giovanni Battaglin porta a casa una magica doppietta, vincendo il Giro d’Italia e la Vuelta a España nello stesso anno. Il doppio successo è stato raggiunto soltanto da Eddy Merckx nel 1973 e da Alberto Contador nel 2008. Per il resto, nel corso  della sua carriera professionistica, il ciclista di Marostica ha ottenuto 84 vittorie, partecipando a dieci Giri d’Italia, cinque Tour de France, una Vuelta a España  e otto Campionati del Mondo.

La salita al Monte Grappa è una delle tratte più difficili e faticose per i ciclisti, più volte scelta come tappa al Giro d’Italia

27 chilometri di lunghezza. Oltre 1.500 metri di dislivello. Una pendenza media che si aggira intorno al 6%, con picchi del 10% nei tratti più ripidi. È la salita al Monte Grappa da Bassano, passando per Romano d’Ezzelino e Campo Solagna. La così detta “Strada Cadorna”, una delle vie più battute e trafficate dai ciclisti per arrivare a Cima Grappa, scelta più volte come tappa del Giro d’Italia.

Quello tra il “Monte Sacro alla Patria” e la bicicletta è un rapporto speciale che unisce Storia e passione per lo sport, che fa del senso del sacrificio il minimo comun denominatore.

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